9.11.09

Dolori

La scorsa settimana avevo un dolore al piede destro.
Da ieri non ce l'ho più.
Questa mattina invece mi sono svegliato con un dolore a tutt'e due le gambe.
Temo che sia la vecchiaia: è partita dal piede, sta salendo, arriverà fino alla testa.

Mi sono rimasti 2850 euro.

21.10.09

La pace dei sensi

So bene che la maggior parte dei miei coetanei, anche se impotenti, conservano ancora il desiderio, un desiderio spesso esasperato.
Io no. Non ho più il desiderio.
Non m'intereressa più.
La mia pace dei sensi è mentale. Mentale, capito?
Se non ci credono, pazienza.

Mi sono rimasti 5000 euro.

5.10.09

Non sopporto i giovani, specialmente quelli che abitano dove abito io.
Non sopporto nemmeno i miei coetanei: sono vecchi.

Non serviamo a niente. Anche i giovani non servono a niente, ma sono giovani.

18.9.09

Tanto poi tutti si muore, io sono compreso nel tutto, e quindi perché darmi pena? La fatica del lavoro, l'ansia di trovare lavoro, l'ansia di perderlo... l'ansia di finire i soldi. Il lavoro mi fa male, quindi non lavoro. Fino ad esaurimento scorte.
Ragiono così perché sono vecchio, e quindi molto vicino alla morte: sono più saggio o più rimbambito.

2.9.09

Inspiegabili incendi

Piano piano sto uscendo da una debolezza fisica, soprattutto fisica, epperò non devo trascurare nulla, devo stare attento e curarmi perché sono vecchio.
Purtroppo la prima fase d'uscita ha già causato qualche piccolo inspiegabile incendio.
Vuoi sapere cosa sono questi "inspiegabili incendi"?
Semplicemente: mancanza di fantasia.

13.8.09

La mia stanza

Una finestra grande sulla parete centrale, un letto sulla parete laterale a destra della finestra, una scrivania e una sedia sulla parete a sinistra, un armadio e un tavolo con sopra libri e scartoffie rispettivamente a sinistra della porta (che è di fronte alla finestra) e di fianco alla scrivania.
La mia porta è sempre chiusa a chiave quando sono assente, e anche quando ci sono, perchè gli imbecilli studenti entravano senza bussare; ora bussano.
Ho attaccato varie cose alle pareti, fogli di premi che non ho vinto, qualche immagine di film, i disegni dei miei incubi, nessuna foto.

Estranei nella struttura

Due giorni fa è avvenuto un fatto che ha cambiato totalmente la mia prospettiva di vita.
Vi ricordo come vivevo prima: avevo una camera nell'ospizio per matti, e potevo anche consumare il cibo della mensa.
Io lì dentro ero l'unico sano, anche se invecchiato di colpo.
Beh improvvisamente i dirigenti dell'ospizio per matti, che io chiamo struttura (in sostanza è un condominio con qualche sala extra), hanno affittato un appartamento a tre studenti universitari. E mi hanno detto che se volevo un alloggio dovevo condividere l'appartamento con gli studenti, sennò fuori dai piedi!

Da due giorni vivo in un appartamento con tre studenti universitari imbecilli che tentano di coinvolgermi nel loro divertimento casinista.
Io cerco di isolarmi, non voglio mangiare con loro, non voglio parlare con loro, non voglio divertirmi con loro. Piano piano lo capiranno. Sto chiuso nella mia stanza, esco solo per esigenze fisiologiche e di pulizia, e per farmi da mangiare quando la cucina non è occupata dagli imbecilli studenti; poi mi porto il piatto in camera e mangio lì.
Non ho la televisione e nemmeno il computer: quando scrivo uso i punti internet a pagamento oppure vado in biblioteca.
Sto cercando un lavoro, ma non sono convinto.
Io, che sono invecchiato di colpo, mi trovo in una situazione comune a tanti studentelli.
Questa mattina ho già fatto un colloquio per vendere la pizza al taglio; il gestore mi ha detto che mi farà sapere, io so benissimo che non mi farà sapere: me lo legge in faccia che non ho voglia di lavorare. E sicuramente lui le facce se le ricorda.
Dovrei mostrare entusiasmo, ma sono vecchio.
La struttura mi ha vietato pure di mangiare in sala mensa.
Ho dei soldi da parte che mi consentiranno di pagare l'affitto e la vita per quasi un anno. Poi si vedrà.

8.8.09

Parlo poco e male

Perdo il contatto con la realtà.
Mi trovo in questa specie di ospizio per matti ma io non sono matto, sono solo invecchiato di colpo, e quelli che gestiscono la struttura lo sanno bene, altrimenti non mi riserverebbero un trattamento diverso dagli altri, anzi nessun trattamento. Usufruisco liberamente dei posti letto e della mensa, coloro che gestiscono non badano a me.

Ogni tanto un poliziotto mi crea delle difficoltà: ieri mi ha imposto di rientrare nella struttura nonostante io abbia diritto, nero su bianco, di uscire ed entrare quando voglio. Credo davvero che esista questo contratto, e dunque potrei denunciare il poliziotto. Gliel'ho pure detto che potevo denunciarlo, lui mi ha lo stesso costretto ad entrare, senza mettermi le mani addosso, senza rabbia, senza alzare la voce. Ma l'ha fatto.

Situazioni così strane capitano comunque di rado.
In genere non ho problemi, escludendo accadimenti eccezionali come quello di ieri in sala mensa, quando i matti si sono scagliati su di me con i loro dispetti illogici.
In genere, ripeto, passo inosservato.

Parlo spesso con una giovane donna molto gentile (parla con me proprio perché ha piacere di parlare con me) che io chiamo rispettosamente "signorina".
Credo che per la struttura lei svolga faccende di carattere amministrativo, certo non è matta, e la prova è che non mangia mai in sala mensa.
Io usufruisco della mensa ma senza che nessuno me lo imponga: a differenza degli altri nessuno mi segue, nessuno mi dice a che ora devo mangiare e dormire, entro ed esco quando mi pare.
Solamente un poliziotto, come ho detto prima, ogni tanto mi mette i bastoni tra le ruote, forse per semplice noia.

Ieri in sala mensa è passata la signorina e abbiamo parlato di quello che potevamo fare insieme. Cose innocenti, intendiamoci, non ricordo alcuna malizia.
Mi ha detto che sarebbe partita per una breve vacanza, molto breve, poi mi ha salutato.
Stavo per servirmi da mangiare (qui funziona grosso modo come un ristorante self-service) quando ho notato un telefono cellulare sul tavolo del pane.
Forse la signorina l'ha dimenticato, ho pensato.
Sulla schermata vi era indicato il mio nome, evidentemente la signorina mi aveva inviato un messaggio.
Io avevo dimenticato il mio cellulare chissà dove, perciò non potevo controllare, e naturalmente non mi sono azzardato a ispezionare il telefono della signorina.
Quindi ho lasciato la mensa per cercarla.

L'ho cercata inutilmente, non riuscivo più ricordare la sua faccia!
Mi turba il fatto di non essere in grado di riconoscere una persona.
Sono invecchiato di colpo.

19.3.09

Mi sa che sto perdendo la mia dignità.
Ho anche rimosso tutti i miei post "politici". Ginebra ha ragione: fanno pena.

Risposta di Ginebra Vianca

Ieri mi è arrivata una mail da Ginebra Vianca che dice quanto segue:


Deludente Dino,

Ti chiedo di togliere dal tuo blog ogni riferimento alla mia persona: non mi sembra di averti mai autorizzato a spiattellare in pubblico il mio nome.
Stai violando i più basilari diritti alla privacy.
Smettila.

G.



Più che amareggiato sono sorpreso.
Io avrei violato la privacy di Ginebra Vianca?
Non ho pubblicato il suo numero di telefono, o il suo indirizzo e-mail, ma solo un nome, un nome come tanti. Potrebbe perfino essere inventato.
Ginebra Vianca o Paola Rossi mi deve spiegare in che modo io violerei la sua privacy.

Comunque faccio quello che vuole lei: come si è visto ho modificato il suo nome.
L'ho modificato anche nei post precedenti.

Non voglio polemiche.

3.3.09

Lettera a Ginebra Vianca

Pure tu non esci più
Se non per comprare le sigarette
Quando pulisci casa inviti qualche amico
Ma non succede spesso
Lo sai che i ghiacci si stanno sciogliendo
Dovremmo andare via, inventarci una vita lontana dai parenti
Dobbiamo far qualcosa prima che il mare ci sommerga
Ma qui abbiamo tutto, abbiamo il lavoro, abbiamo i macchinari per le nostre passioni
I sogni si separano, io tengo lezioni poi gioco al computer
Domani ti riprenderai
Aprirai diversi libri
Guarderai le amiche incinte
E i pensieri non vorranno andare via
Vorrai una vita altrove lontana dai parenti
Ma vorrai anche una vita come tutti
Cosa vuoi fare
Vuoi affogare prima che il mare ti sommerga
Vuoi solo uscire di casa
Perché abbiamo finito le sigarette

26.2.09

Il ritorno di Ginebra Vianca

E' tornata la mia amica Ginebra Vianca e mi ha detto che non sono convincente quando parlo di politica.

"Non è che io non condivida ma stilisticamente non è il tuo campo; ci sono giornalisti, intellettuali, artisti che in questo campo si esprimono in modo molto più interessante".

Ho accusato il colpo, ma mi sono ripreso quasi subito.

18.2.09

10.2.09