11.1.08

L'opinione del professore



Secondo Freud tutti i sogni sono la rappresentazione di desideri repressi.
Secondo Jung no, non sempre.
Noi, che parliamo chiaro e siamo limitati, sposiamo la teoria freudiana: questi sogni di Fumaretto esprimono desideri repressi.
Con tutto il rispetto, il nostro Dino conduce da anni una vita blanda, non è più quello che scappava di casa, rincorreva le gonnelle, scriveva cose incoscienti, fondava movimenti improbabili (cfr. La Resistenza Gratuita). Prima Dino viveva una depressione energica e sferzante, oggi vive in un'acquiescenza comune, dunque l'energia "perduta" riemerge nel suo stadio onirico.
Poniamo attenzione ai luoghi del sogno fumarettiano: aule scolastiche, ospedali... contesti "istituzionali" dove improvvisamente irrompono forze incontrollate; oppure nuclei "familiari" come la casa, dove avviene il caos.
Fumaretto, come tutti, sogna se stesso. E' lui lo scorpione, è lui il cane, è lui l'essere nè morto né vivo che partorisce. Tutti neri. Sono ombre, angoscie violente unite a desideri di rivolta che non trovano respiro nella sua vita reale.
Nel sogno d'appendice Fumaretto pianta un coltello in testa a colui (se stesso, io dico) che ha portato il disordine. Quasi a voler sottolineare: è una questione mentale.
La trovo una conclusione positiva, e sono quasi certo che Fumaretto non farà più sogni di questo tipo, poiché non c'è altro da aggiungere.
Purtroppo.
Speriamo che li faccia da sveglio.