10.1.08

Appendice

Sogno d’Appendice
CAOS FINALE?




Luogo dell’azione: la casa di mio padre, corte di campagna.
E’ sera, la donna che sta con me mi presenta un suo collega di lavoro. Magro, pallido, tratti non definiti.
Non mi piace per niente. E’ ambiguo.
Così andiamo a dormire nello stesso letto.
Nel sogno è perfettamente normale.
Poco dopo il tipo ambiguo se ne va senza dire niente.
Passa del tempo, guardo fuori dalla finestra e vedo che c’è un gran casino di macchine parcheggiate nella corte. Suonano alla porta: è il tipo ambiguo e si è portato appresso un gruppo numeroso di gente sconosciuta, dall’aspetto selvaggio, poco raccomandabile. Pretendono di entrare tutti in casa mia.
-Siamo venuti qui a dormire
Mi arrabbio tantissimo: Fuori! Fuori tutti! (Non vedo più il tipo ambiguo).
Fanno resistenza, uno mi minaccia, un’altra si solleva la faccia e mi mostra gli occhi ricostruiti.
Ma io non mi commuovo, anche se rimango un po’ turbato, e riesco a sbatterli fuori.
Dalla finestra vedo che se ne vanno in macchina, ma purtroppo una parte consistente rimane. E fanno un fracasso infernale nel cortile, è pure tarda notte. Saltano, urlano, sbattono cose, è l’anarchia.
Esco per dirgli di smetterla. Il vicino di casa osserva dalla finestra, e penso che chiamerà la polizia.
Infatti sento la sirena e corro in casa, e chi ritrovo? Il tipo ambiguo. E’ aggressivo, minaccia di bruciarmi i capelli con una sostanza tipo acetone, non capisco bene.
Prendo un coltello e glielo pianto in fronte.
Fine.

Prossimamente: l’opinione del professor Carciò