1.2.11

STORIA EPICA - Visione di Gineppra

Gineppra dormì per tre giorni, e sognò il Fortino. Le cowgirls si erano accoppiate con tutti i cowboys, e si cibavano di aiuti caduti dal cielo, inviati forse da qualcuno "più in alto" che approvava il loro progetto di riproduzione.

Il vecchiaccio fece l'annuncio non appena Gineppra aprì gli occhi.
«Sei incinta».
Gineppra non capiva.
«Il padre è ignoto» disse il vecchiaccio.
Le consigliò di tornare al Fortino. «Loro sono per la riproduzione, saranno contenti di aiutarti».

Gineppra si diresse verso il Fortino, con l'intenzione di restarci solo durante il periodo della gravidanza; avrebbe lasciato il bambino partorito ai riproduttori, e poi sarebbe andata altrove.
«Sono tutti figli loro».

25.1.11

STORIA EPICA - Visione del coprotagonista

Dopo due giorni di cammino in una terra irriconoscibile e senza cibo, le 15 donne e i 3 uomini trovarono l'acqua e i bicchieri.

Tutti si dissetarono tranne la comparsa Gineppra.
«Perché non bevi?».
«Non ho sete».
«Devi bere. Se non bevi morirai».
«Non ho sete».

Fu a quel punto che videro una cosa enorme davanti a loro, che prima nessuno aveva notato: una montagna di sapone. Liquido.
«Meraviglioso: possiamo lavarci».
Le donne si buttarono letteralmente nella montagna eccetto Gineppra; i tre uomini si avvicinarono a lei.

«Devi bere. Se non bevi morirai».
«Ho detto che non ho sete».

Allora i 3 uomini immobilizzarono Gineppra e la costrinsero a bere.
Dopo cinque minuti Gineppra svenne.
Forse morì.

23.1.11

STORIA EPICA - Prologo

Nel 2045 tornò la paura.
Climatologi e scienziati erano molto, molto pessimisti, e più o meno tutti i portavoce di religioni vecchie e nuove preconizzavano la fine del mondo.

Nel marzo 2047 la Terra gli diede ascolto.

Rimasero solo pezzi di isole del globo lontanissime tra loro, e un teatro di posa di Hollywood, in cui si stava girando un film western.
I 40 esseri umani sopravvissuti erano attori, comparse, tecnici, addetti alla sicurezza e manovali. 25 donne e 15 uomini. Il regista morì.

Si formarono due fazioni: quella capitanata dall'attore Altone Haviasso che sosteneva urgenti accoppiamenti per ripopolare il pianeta; e quella capitanata dalla comparsa Gineppra che non ci pensava nemmeno.

La fazione di Haviasso, composta da 10 donne e 12 uomini, s'impossessò del teatro di posa; si arroccarono nel fortino ricostruito per il film, e indossarono i costumi da cowboys e cowgirls.

La fazione di Gineppra, composta da 15 donne e 3 uomini, lasciò il fortino per cercare altre forme di vita.
Dopo pochi giorni di cammino la fame divenne insopportabile e ognuno ebbe le sue visioni.

20.1.11

La decisione

Ho telefonato all'amico di Elia Billoni.
«Tieni ancora in cantina i miei giocattoli?».
«Si».
«Benissimo passo a prendere i cowboy e i cavalli. E il fortino».
«Ma non dovevamo venderli?».
«Ho cambiato idea».

Creerò una grande storia d'avventura proprio qui, nella mia stanza, e recupererò il respiro, l'epos, il lirismo.

19.1.11

Una cena a casa di amici della mia coinquilina/datrice di lavoro

Mi sono presentato con fare molto garbato, e mi sono subito seduto. I ragazzi e le ragazze, in totale dodici, erano tranquilli. C'era un antipasto di salumi, formaggi, olive, e poi spaghetti con capperi, olive, pomodorini, ricotta e cubetti di elementi non identificabili.

A pancia piena ho cominciato a guardare gli altri ospiti: quelli di fianco a me parlavano con quelli di fronte, la mia coinquilina /datrice di lavoro chiacchierava con due teatranti guardando però un altro giovane dall'aria serena.

Mi è venuta voglia di partecipare: ho chiesto ai giovani di fronte se fossero studenti, mi hanno risposto di no, e io ho detto che a mio parere non ha senso continuare a manifestare allo stesso modo. Io ad esempio propongo di abolire gli striscioni, i cartelli, e quindi anche i cori, le voci; ogni manifestante viene fornito di un piccolo mangianastri in cui registra prima il suo slogan, o la sua analisi, quello che gli pare, e per tutta la manifestazione non parla, ma fa sentire la sua voce registrata. Anche ai giornalisti risponde solo con il registratore, e chi si azzarda a dire quello che pensa in presa diretta viene picchiato.

Una ragazza mi ha detto che ero patetico, o meglio, non l'ha detto, me lo ha fatto capire con un sottile ragionamento, mentre gli altri ridevano.

Durante il dolce, un ottimo tiramisù, ho raccontato il mio ultimo sogno, in cui denti che pesavano tonnellate mi cadevano sui piedi rendendomi invalido, e io vivevo felice e contento in una casa tutta mia guardando bellissimi film grazie ai soldi dello stato. La ragazza di prima ha osservato che con un assegno d'invalidità avrei pagato a malapena l'affitto, figuriamoci comprare una casa.
Era una informata .

Mi sono sentito depresso e ho censurato la voglia di raccontare l'altro mio desiderio, quello "reale".
Mi sono anche sentito un vecchio stupido, e ho capito che ho dei lati bruttini. Un tempo non l'avrei capito, ma ora sì, perché sono cambiato.
Purtroppo lo vedo io e nessun altro.

Cos'è successo dopo non lo racconto perché non ha importanza, ma quando finalmente la mia coinquilina/datrice di lavoro ha deciso di tornare a casa, ho preso una decisione.

18.1.11

SONO CAMBIATO

Sono cambiato!

Sto male.
Da quando ho esaurito i soldi non mi sono inventato niente, così vivo in una stanza d'appartamento in condivisione (l'appartamento, non la stanza) con la mia datrice di lavoro, una giovane donna che prima faceva la cameriera.
Ora io faccio il cameriere, e lei è la direttrice del bar.
Grazie a lei non sono morto di fame.
Io la odio, ma solo temporaneamente.

Oltre alla mia coinquilina/datrice di lavoro (con la quale non parlo, a differenza di quattro anni fa), dal 2003 ho conosciuto solo due persone che frequento tutt'ora (non assiduamente): un ex fidanzato della mia coinquilina/datrice di lavoro, e un amico di Elia Billoni.

Elia Billoni, che in confronto a me è ricco, mi ha regalato un televisore. Il lettore dvd invece l'ho comprato io poiché era in super-offerta, anche se con questa spesa extra ho pagato a fatica l'affitto di novembre.
I dvd me li presta l'ex fidanzato della mia coinquilina/datrice di lavoro, e devo dire che ho visto buoni film.

Quando vado a dormire inserisco una cassetta nel mio vecchio registratore.
Posseggo un paio di cd ma non il lettore cd, e le mie cassette sono in gran parte rovinate; la mia coinquilina/datrice di lavoro me ne ha prestata qualcuna. In fondo è una persona gentile.

Ieri notte mi sono addormentato con il Bolero di Ravel (la stessa cassetta contiene sei versioni del Bolero, lato A e lato B), e ho sognato che mi cadevano i denti. Che sogno originale, direte. Ma i denti pesavano una tonnellata e mi cadevano sui piedi rendendomi invalido, così prendevo i soldi dallo stato, non dovevo più faticare e lavorare, e me ne andavo a vivere in una bellissima casa tutta mia dove guardavo bellissimi film.

Purtroppo nella realtà devo lavorare, e sono bloccato in questo piccolo appartamento condiviso.

Ma nella realtà ho anche un altro desiderio, per certi versi opposto al mio sogno: restare qui, dove sono, e fare cose incredibili qui, dove sono.
Ve ne parlerò prossimamente.

A presto.

9.11.09

Dolori

La scorsa settimana avevo un dolore al piede destro.
Da ieri non ce l'ho più.
Questa mattina invece mi sono svegliato con un dolore a tutt'e due le gambe.
Temo che sia la vecchiaia: è partita dal piede, sta salendo, arriverà fino alla testa.

Mi sono rimasti 2850 euro.

21.10.09

La pace dei sensi

So bene che la maggior parte dei miei coetanei, anche se impotenti, conservano ancora il desiderio, un desiderio spesso esasperato.
Io no. Non ho più il desiderio.
Non m'intereressa più.
La mia pace dei sensi è mentale. Mentale, capito?
Se non ci credono, pazienza.

Mi sono rimasti 5000 euro.

5.10.09

Non sopporto i giovani, specialmente quelli che abitano dove abito io.
Non sopporto nemmeno i miei coetanei: sono vecchi.

Non serviamo a niente. Anche i giovani non servono a niente, ma sono giovani.

18.9.09

Tanto poi tutti si muore, io sono compreso nel tutto, e quindi perché darmi pena? La fatica del lavoro, l'ansia di trovare lavoro, l'ansia di perderlo... l'ansia di finire i soldi. Il lavoro mi fa male, quindi non lavoro. Fino ad esaurimento scorte.
Ragiono così perché sono vecchio, e quindi molto vicino alla morte: sono più saggio o più rimbambito.

2.9.09

Inspiegabili incendi

Piano piano sto uscendo da una debolezza fisica, soprattutto fisica, epperò non devo trascurare nulla, devo stare attento e curarmi perché sono vecchio.
Purtroppo la prima fase d'uscita ha già causato qualche piccolo inspiegabile incendio.
Vuoi sapere cosa sono questi "inspiegabili incendi"?
Semplicemente: mancanza di fantasia.

13.8.09

La mia stanza

Una finestra grande sulla parete centrale, un letto sulla parete laterale a destra della finestra, una scrivania e una sedia sulla parete a sinistra, un armadio e un tavolo con sopra libri e scartoffie rispettivamente a sinistra della porta (che è di fronte alla finestra) e di fianco alla scrivania.
La mia porta è sempre chiusa a chiave quando sono assente, e anche quando ci sono, perchè gli imbecilli studenti entravano senza bussare; ora bussano.
Ho attaccato varie cose alle pareti, fogli di premi che non ho vinto, qualche immagine di film, i disegni dei miei incubi, nessuna foto.

Estranei nella struttura

Due giorni fa è avvenuto un fatto che ha cambiato totalmente la mia prospettiva di vita.
Vi ricordo come vivevo prima: avevo una camera nell'ospizio per matti, e potevo anche consumare il cibo della mensa.
Io lì dentro ero l'unico sano, anche se invecchiato di colpo.
Beh improvvisamente i dirigenti dell'ospizio per matti, che io chiamo struttura (in sostanza è un condominio con qualche sala extra), hanno affittato un appartamento a tre studenti universitari. E mi hanno detto che se volevo un alloggio dovevo condividere l'appartamento con gli studenti, sennò fuori dai piedi!

Da due giorni vivo in un appartamento con tre studenti universitari imbecilli che tentano di coinvolgermi nel loro divertimento casinista.
Io cerco di isolarmi, non voglio mangiare con loro, non voglio parlare con loro, non voglio divertirmi con loro. Piano piano lo capiranno. Sto chiuso nella mia stanza, esco solo per esigenze fisiologiche e di pulizia, e per farmi da mangiare quando la cucina non è occupata dagli imbecilli studenti; poi mi porto il piatto in camera e mangio lì.
Non ho la televisione e nemmeno il computer: quando scrivo uso i punti internet a pagamento oppure vado in biblioteca.
Sto cercando un lavoro, ma non sono convinto.
Io, che sono invecchiato di colpo, mi trovo in una situazione comune a tanti studentelli.
Questa mattina ho già fatto un colloquio per vendere la pizza al taglio; il gestore mi ha detto che mi farà sapere, io so benissimo che non mi farà sapere: me lo legge in faccia che non ho voglia di lavorare. E sicuramente lui le facce se le ricorda.
Dovrei mostrare entusiasmo, ma sono vecchio.
La struttura mi ha vietato pure di mangiare in sala mensa.
Ho dei soldi da parte che mi consentiranno di pagare l'affitto e la vita per quasi un anno. Poi si vedrà.